Profumi da strega, sortilegi seduttivi narcotizzanti e magiche essenze ipnotiche

I profumi delle streghe ispirati al mondo dell’occulto. Sopravvive all’oblio cavalcando i secoli il mito della strega raffigurata dall’iconografia folkloristica, che a cavallo di una scopa raggiungeva i luoghi per la celebrazione dei Sabba.
Emblema del male e capro espiatorio di ripugnanti e sanguinose persecuzioni, comodo pretesto per perpetrare i più atroci femminicidi di massa della storia, legittimati da misoginia, sessismo e maschilismo di cui la Chiesa cattolica è intrisa ancora oggi. Agendo sulla coscienza del popolo con manipolazioni mentali che sfruttavano la paura della morte e dell’ignoto, fecero istituire l’Inquisizione, i cui capi di infamia più che d’imputazione erano stregoneria, eresia e prostituzione.
Ma chi erano le streghe veramente?
Eretiche, guaritrici, erbaiole o fattucchiere? Sovvertitrici dell’ordine sociale, politico, sessuale o incarnazioni di una diversità temuta? Mistiche, visionarie, prosecutrici dei culti pagani? Indemoniate, isteriche, folli?
Solo donne, sulle quali da sempre sono proiettate le ombre dell’inconscio collettivo basato sulla presunta superiorità dell’uomo, il pretesto ricorrente per soffocare ogni moto di ribellione, commenta l’autrice del libro “La danza delle streghe. Energie femminili per una pedagogia spregiudicata”.
Donne che hanno sfidato gli stereotipi della società patriarcale e del fanatismo religioso, perseguitate e bruciate sul rogo per essersi ribellate ai dogmi del regime ecclesiastico assolutistico fatto di censura, proibizionismo, repressione e sottomissione che snaturava ogni forma di individualità femminile. Nel Medioevo fù persino vietato l’uso del profumo, in quanto ritenuto un sortilegio seduttivo.

Oggi, così come nei 10 secoli medievali, l’uomo si sente minacciato nella sua supremazia di controllo razionale e istituzionale e intuisce la sua debolezza di fronte al fascino della bellezza. Dai roghi antichi ai femminicidi e stupri odierni la sua reazione è sempre la stessa: la repressione feroce.
Chi furono il realtà queste donne lo vediamo studiando le religioni precedenti a quelle monoteiste e patriarcali nate dal ceppo giudaico cristiano e dai princìpi della Wicca, la Stregoneria attuale: in realtà si tratta di antiche sacerdotesse pagane, guaritrici che conoscono le erbe e la natura essendo in contatto diretto con i flussi e i ritmi segreti della luna, del sangue, dell’inconscio.
La strega possiede caratteristiche molto più positive che negative, ma ha il “difetto” di uscire dai canoni tradizionali e dal controllo culturale e sociale imposto.
Simbolicamente, la credenza popolare che le streghe possano volare su scope o compiacenti caproni ha dunque la valenza di rappresentare la fuga femminile, la capacità di innalzarsi sopra le sue prigioni: il volo è infatti associato alla libertà più pura.

Mangiano i bambini. Cagliano il latte. Fanno impazzire i maschi deboli. Baciano il culo del diavolo.
-Non ho mai visto nessuna di loro fare questo.
Le porcherie si fanno di nascosto.
-Ma allora come puoi riconoscerle?
Sono brutte, vecchie e cattive.
-E se fossero belle, giovani e neanche tanto perfide?
Sarebbero ancora più pericolose.
-Cosa proponi di fare allora?
Non lo propongo io, lo dice la Bibbia: le streghe devono essere bruciate.
-E se fossero innocenti?
Dio spegnerebbe il rogo con la pioggia.
-Non è mai successo.
Questo dimostra che erano tutte colpevoli: di essere donne e poi essere donne ribelli.
-Ma chi ha detto che dovrebbero obbedire?
Sempre la Bibbia: la donna è una semplice costola dell’uomo. Non conta niente. Non ha neanche l’anima.
-Ma chi ha detto…
Smettila di discutere, non sarai mica un eretico o un ebreo o un pagano. Prendi quella legna e impilala bene. Scegli quella secca, brucia meglio. Fa anche freddo: ci riscalderà tutti un bel fuoco.
-Mi pare di aver visto legate al palo mia madre e mia sorella. Non posso accettare questo.
Se sono streghe, bruceranno bene anche le madri e le sorelle.
-Non posso accettare questo.
Allora vai con loro.Dio farà piovere, questa volta.
-Non c’è una nube in cielo.
Pioverà quando piangeranno gli angeli.
(Franco Coletti)

Sebbene la caccia alle streghe non finì nel XV secolo e molte donne sono vittime di violenze psicologiche e fisiche, tante altre sono riuscite a rivendicare la propria libertà risorgendo dalle ceneri come la Fenice, riappropriandosi della propria femminilità, del proprio sguardo ammaliatore capace di esercitare un forte magnetismo ma anche di affascinare e soggiogare con il proprio carisma. La strega moderna non lancia malefici, è una donna ribelle e anticonformista, trasgressiva e sicura di sè, è profondamente intuitiva, empatica e conosce il potere narcotizzante della seduzione. Non si sottomette, non è addomesticabile.
E’ la fiamma della vita appassionata, il respiro per dire quel che sa, la fragranza dell’anima selvaggia.

Dal Paganesimo al Medioevo fino all’era moderna: le virtù occulte nei profumi delle streghe

Simbolo della rivolta sociale, minaccia per l’ordine costituito, la strega simboleggia la libertà e, se non fosse nata spontaneamente dagli incubi del popolo, i potenti avrebbero dovuto inventarla. La strega è colei che, dopo aver affrontato le sue ombre, è in grado di tornare nell’oscurità della caverna platonica, per parlare con amore a tutti suoi fantasmi. La donna, ha dentro sé conoscenze che abitano nei simboli, negli archetipi universali, nelle evocazioni magiche contenute in un Grimorio. La donna moderna, figlia della Grande Madre dell’Universo, sepolta sotto secoli di patriarcato, rivive oggi nella vera Natura del Sacro Femminile, ed è ancora in grado di connettersi con questo sapere attraverso una enigmatica ritualità, come quella di indossare una fragranza dal fascino mistico contenente cortecce stregate, resine ipnotiche e grani magici, ritualizzati attraverso antiche formule esoteriche.
E sembrano infatti usciti da un Libro delle Ombre, questi profumi da strega, che come un incantesimo affascineranno colei che li indosserà e chiunque annuserà la sua pelle.

Per chi credeva nella sua personale rappresentazione del Divino, per chi seguiva un’altra via o semplicemente voleva essere se stesso e pensare con il suo cuore.
Per chi è stato imprigionato, torturato, seviziato, abusato, ridotto al silenzio, arso vivo dall’elite religiosa al potere oscurantista.

Rephase – Mystic Oud
Cercalo da te, disse la strega appesa al palo sopra le fascine all’uomo che le chiedeva di parlare al diavolo.
L’uomo si accostò, insistente, quasi sfiorandola: Di chi parli? Chiese, del diavolo o di Dio?
La donna rise, anche se stava per morire molto male: li puoi trovare entrambi dentro di te, disse, a volte giocano a carte insieme. Li distinguerai facilmente: il diavolo è quello che bara.
Capisco ora perché stanno per bruciarti, replicò l’uomo, sei blasfema.
La donna scosse il capo rasato dal boia, fece una smorfia di scherno disperato.
Perché? Anche tu dopotutto avevi intuito che c’è contiguità tra i due. Tutti i grandi nemici hanno un legame.
E comunque io mi trovo qui non perché sono blasfema, ma perché sono donna.
Una donna molto ribelle davvero, e irriverente. Sì, esattamente per questo mi bruceranno.
Vedi, in nome di Dio fate ogni male.
Cerca dunque il tuo Dio dove si trova, non sarà il posto dove è il mio.
Non posso dirti altro: lo farei se mi liberassi, ma tu vuoi solo le tue risposte. Di me non ti importa niente,
perché io sono donna, e tu sei uomo.
Dimmi almeno da chi stai andando, la pregò lui, incerto mentre lo spingevano da parte i carnefici con le fiaccole già nelle mani e il cielo diventava gonfio e nero sulle loro teste.
Dimmi chi è quello che ti aspetta.
La strega sorrise, lo sguardo già colmo di orrore, ma sollevato con coraggio innanzi a sé, e rispose:
Mi aspetta chi mi ama, questo è l’unico motivo di distinzione valido per me. Dio è sempre chi ama, e il diavolo chi odia.
Noi donne, vedi, seguiamo sempre il cuore, non la testa, la tradizione, i sacri testi.
Ma per te potrebbe essere diverso, perché come ho detto sei un uomo e credi in un Dio maschio, che non può essere il mio.
Quando infine piovve, il fuoco si spense tra spesse e soffocanti volute di fumo grigio, ma ormai soltanto le ceneri si sparsero tutto intorno, mentre l’uomo continuava a cercare Dio, senza trovarlo.
Mystic Oud è l’essenza del mistero, dell’eleganza pura, divina e senza tempo. Sottili note di Gelsomino unite all’irreverenza della Noce Moscata e dello Zafferano, introducono calde e profonde note di Oud, che avvolgono l’intensa morbidezza del Balsamo di Gorjum che si fonde alla forza del Patchouli e alla fermezza del Vetiver, mentre intense note d’Incenso aprono le porte a una misteriosa sacralità.

Nicolaï Parfumeur Createur – Kiss Me Intense
Una donna avvolta in un mantello nero e ampio come grandi ali di uccelli notturni, cammina solitaria tra gli alberi di un bosco. Le foglie secche frusciano sotto i suoi piedi, bisbigliando parole antiche e nomi eterni. I passi accompagnati solo dalla luce nitida della luna piena che splende perfetta, serena ed immutabile nel cielo freddo d’inverno. Il sentiero nascosto tra le foglie del tempo è appena visibile, eppure parrebbe tracciato da innumerevoli orme. La donna lo percorre cantilenando in un sussurro, sottile come il respiro condensato nel freddo, un sussurro di saggia dolcezza. Si perde flebile, la sua voce, nel riverbero sordo del silenzio, come minuscoli sono i passi negli spazi incommensurabili di una cattedrale. Ma il sacro silenzio della notte in ascolto viene increspato da un altro sussurro e poi un altro ed un altro ancora. Alza lo sguardo la donna e sorride nel vedere altre donne intonare il proprio canto. I sentieri convergono come ampi raggi ricurvi verso lo spazio sgombro dagli alberi al cui centro si erge un Menhir di pietra. Le donne si conoscono e si riconoscono, si incontrano e si salutano, si prendono per mano e senza arrestare i loro passi proseguono il cammino in un andamento spiraleggiante. Ecco che il canto si fa danza, la danza a spirale: la forma delle galassie, del moto infinito dell’Universo, la forma della stessa vita, la forma del tempo. Sono fanciulle, sono madri, sono anziane, sono tante e sono Una. I loro corpi sono plasmati dalla madre di tutte le madri: Gaia, la terra. Le loro menti splendide e complicate ispirate da una brezza di creatività intessono storie, trame e racconti fantastici. I loro cuori fiammeggiano della passione per questa vita, dalla quale amano a volte lasciarsi stupire e altre costrette a rimanere deluse, ma solo per ritornare poi a combattere più vigorose e guerriere. Il loro ventre racchiude i misteri dell’amore. La loro anima respira a fondo lo spirito che le sospinge nel vortice del cosmo. Sono come stelle: ciascuna bellissima, ognuna diversa, ma tutte appartenenti ad un’unica grande costellazione. I loro sguardi si incrociano, si intrecciano, tessono la consapevolezza che guardare le altre è come guardare in uno specchio. Il canto si innalza più forte e la danza prosegue più veloce. L’aria fredda intrisa di energia palpabile entra nei respiri, fluisce nel sangue, riempie il cuore e scatena le risa acute come campanelli cristallini. Improvvisamente, tutte insieme, ognuna per se ma come fossero una, si fermano ansimanti e innalzano ora le mani al cielo, in direzione della luna, così che la gioia ed il ringraziamento giungano alla Grande Dea, un piccolo dono in cambio di innumerevoli preziosissimi doni: una risposta forse, o una nuova ispirazione, un nuovo canto, una conferma… I doni sono percezioni sottili, preziosi, intimi, da accogliere con riconoscenza e in silenzio. Vicine e riunite in un grande cerchio, i loro mantelli oscillano come onde del mare susseguondosi incessanti. Sul bosco scende improvvisa la quiete, le donne si salutano con gli sguardi, consapevoli dei sentimenti e delle sensazioni provate e, voltandosi, si allontano dalla radura, ognuna incamminandosi lungo il proprio sentiero.
Kiss Me Intense di Nicolai, è una fragranza dalla forte impronta olfattiva che racconta di misteriosi incontri in un bosco, emblema del luogo più intimo e puro dell’anima, spazi arcaici alla luce dell’interiorità, dimore nella natura in cui si incontrano umano e divino.
Inizia con un debutto fresco e speziato di Limone, Mandorla amara e Anice, sbocciando in un sogno floreale di Eliotropio, Gelsomino, Ylang-Ylang unito ad un vivace ensemble Arancia-Cannella. Delicata e allo stesso tempo intrigante, termina con una base di Vaniglia, Muschio e Opoponax.

Carner Barcelona – Palo Santo
Nel tempo in cui i numi erano così vicini da poterne percepire il fulgore che pulsava sempre in ogni cosa, nei momenti di passaggio scandite dalle notti di plenilunio attraverso i quali si apriva l’altrove, donne e uomini nudi in lunghissimo corteo, tenendosi per la mano, danzavano nella radura illuminata dalla luna piena immersa nell’antro della foresta, nei pressi una sorgente gorgogliante fra la roccia e il muschio di una grotta, con i passi agili e lievi ritmati dal canto. Si scioglieva, allora, il desiderio di essere liberi, di fuggire, di alzarsi in volo. In ciascuno si annullava ogni separazione fra individuo e natura, fra umano e divino e anche il tempo si fermava, scompariva. L’anima abbandonava il corpo e s’involava. Varcando la soglia dello spazio, laddove ogni distinzione fra vita e morte era dissolta. Infine giungeva alla fonte.
Nei tempi dell’armonia e del fulgore, prima del patriarcato e dei sacrifici cruenti, l’uomo non s’illudeva presuntuosamente di essere centro del mondo, né manifestazione privilegiata e superiore dell’universo, bensì sentiva amorosamente di essere parte armonica della natura, come le api, come i fiori, come gli alberi, come le fonti, come le grotte, come i venti, come le nubi, come l’intero cielo. Al centro non stava l’umano, bensì il numinoso.
Una sintonia fra componente fisica, psichica e spirituale in armonico senso di appartenenza all’ordine cosmico.
Il Palo Santo è un legno sacro intriso di magia e misticismo da migliaia di anni, sprigiona un’essenza affascinante e aromatica che vortica verso la vita in una miscela ipnotica che diffonde accenti legnosi e incensati. Recensione Carner Barcelona Palo Santo

Altre fragranze di nicchia a tema stregoneria

L’ultima strega venne bruciata non moltissimo tempo fa, comunque non tanto da poter dire “c’era una volta”, e possiamo dire anzi che capita spesso anche oggi, sebbene in modo più discreto.
Quello che curiosamente accade però pochi lo sanno, e se lo sanno in molti stanno zitti: quando brucia una strega, il corpo arde, ma lei non muore perché diventa fiamma e quella fiamma si leva pura e chiara fino al cielo. Sebbene dicano certi che gli fosse stato negato.
Poi dalla fiamma rinasce la donna, per cui possiamo dire che sia immortale.
Il singolare processo, noto anche in alchimia, ricorda molto quello di un’altra magica creatura che chiamano Araba Fenice.
Per questo i malvagi raccomandano sempre di spargere le ceneri ai quattro venti.
Ma non c’è niente da fare: i venti restituiscono ogni volta le ceneri al loro altare.
(Franco Coletti)

Anatole Lebreton – Grimoire e Cornaline
Serge Lutens – Datura Noir
Miller Harris – Black Datura
Emmanuel Levain – Mystic Datura
Officine Universelle Buly – Eau Triple Komi Forest
Annick Goutal – Mandragore
Le Galion – Sortilege
Parfums Quartana – Mandrake / Midnight Datura / Venetian Belladonna
Coreterno – Hierba Nera
Epicò – Almanera
V Canto – Mandragola/Cicuta/Arsenico/
La Curie – Geist
Atelier Oblique – Voodoo Flowers
Jorum Studio – Fantosmia
Sulekò – Baba Yaga
Sixteen92 – Varie fragranze
Parfums Quartana – Varie fragranze
Ladanika – Varie fragranze
Andrea Maack – Coven
Slumberhouse – Norme
Papillon Artisan Perfumes – Salome
Hanae Mori – Magical Moon
Penhaligon’s – The Bewitching Yasmine
Zoologist – Bat
Memo Paris – Moon Fever
Laurent Mazzone – Veleno Doré
Mirko Buffini Firenze – Saba
Gabriella Chieffo – Maisia
Crabtree & Evelyn – Somerset Meadow
Edgardio Chilini – Potion Negro Witch / Mandragora /Magisterium / Witch
Nobile 1942 – Malia
E. Marinella – Malia
Alyssa Ashley – Esoteric
Garancia – Eau de Sourcellerie
Meo Fusciuni – Narcotico
Unum – Opus 1144
Stephane Umert Lucas – Mortal Skin
Franck Boclet – Erotic
Gritti – Delirium
Laura Mercier – L’Heure Magique
Adage – Ki’lei
Toskovat’ – Inexcusable Evil

Nel Medioevo della Caccia alle Streghe, l’uso del profumo era considerato profano

Con l’avvento del Cristianesimo, la strega è stata assimilata a un’immonda creatura diabolica, destinata a sedurre e condurre alla dannazione le anime dei più deboli in particolare quella degli uomini. Nel Quattrocento, infatti, si assiste al volgarizzamento delle conoscenze desunte dagli autori antichi che, sulla spinta del radicalismo cristiano del tempo, portarono all’esasperazione della visione demoniaca, creando lo stereotipo della donna/strega alleata del diavolo e additandola quindi come eretica, passibile di condanna a morte sul rogo e perseguitata dall’Inquisizione, che ne fece la protagonista della sua caccia. I trattati dell’epoca prosperano di documenti processuali e atti giudiziari a carico di donne innocenti, denudate e costrette a confessare con violenze e tremende torture crimini mai commessi, e moltissimi furono i casi d’accuse mosse dalla psicosi collettiva, poiché la paura giocava in questo periodo un ruolo fondamentale (Storia di una follia profondamente umana, trad. it. di Vito Carrasi, Bari, Edizioni Dedalo).

Nell’Europa del primo Medioevo, sottoposta all’urto delle invasioni barbariche, sono rare le testimonianze di utilizzo di sostanze odorifere al di fuori della sfera sacra. Nel Medioevo l’uso dei profumi in Europa decadde, sia perché le aree di produzione erano cadute in mano agli Arabi, sia perché la Chiesa cattolica guardava con sospetto tale consumo voluttuario e ne proibì l’uso. Sopravvive tuttavia la concezione protettiva e terapeutica del profumo, come testimonia la preziosa bulla con ametiste incastonate proveniente dal tesoro goto di Desana. L’uso di profumi a contatto con il corpo con funzione di protezione nei confronti di malattie è attestato più tardi nei pommes de musc o pomanders.

La rinascita del Paganesimo e il culto del femminile sacro

Il Rinascimento ha ridato slancio alle tradizioni folcloristiche riportando in auge il fascino e il senso del mistero, ossia quegli elementi che avevano caratterizzato la strega antica. Si creò così un personaggio letterario simbolo delle vecchie forze della natura, della sacralità premoderna e precristiana dell’eterno sacro aspetto femminino che andò ulteriormente perfezionandosi nei secoli a venire fino all’epoca moderna.